I piedi parlano

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Sogno l’estate tutto l’anno. Perché l’estate mi porta nella mia verde Ischia, immersa nella sua natura carnosa e nelle sue acque terapeutiche. Ogni volta è come tornare a casa.
Tra la folta vegetazione e le vasche termali del Negombo, incastonato nella Baia di San Montano, tra il giallo dei limoni, il verde svettante delle palme e le macchie giallo-arancio dei fichi d’India, mischiati con i toni acquamarina che sanno di vento e di sale, quest’anno ho scoperto un’altra rarità di quest’Isola unica.

La signora Annamaria Patalano, riflessologa plantare, competenza ed esperienza, passione e umanità, uniti a un amore inesauribile per il suo lavoro e per gli altri.

Mi colpiscono subito i suoi occhi profondi e fieri, acuti e vivaci. Lo sguardo e il portamento parlano di una dignità pura e maestosa. La cortesia è autentica, ma non riesce a celare una sapienza antica. Mi avevano parlato di lei, entusiasti, alcuni amici che avevano provato l’effetto antalgico delle sue mani. Ma l’esperienza diretta non ha eguali.

Saliamo al primo piano del centro benessere scavato nella roccia e scolpito nella natura rigogliosa tra montagna e mare. Mi stendo sul lettino. Iniziano così un massaggio indimenticabile e questa intervista.

Signora Patalano, quando ha iniziato questo lavoro?
Più di 30 anni fa. Ho studiato a Berlino, lì si fa molta pratica, abbinata alla teoria. Mi sono innamorata così sia della riflessologia che della podologia. È una magia, nel piede c’è un universo affascinante. Chi prova i trattamenti poi non ne può fare più a meno, resta sbalordito.

Come si svolge un suo trattamento di riflessologia plantare?
Quando una persona si sdraia sul mio lettino, attraverso i suoi piedi riesco a capire come sta, e a orientarla anche, a consigliarla. Se attraverso il piede riscontro qualcosa che non va, lo segnalo subito.

Quali sono i suoi punti di riferimento? La riflessoterapia deve essere fatta seriamente, lavora sulle endorfine. Le faccio un esempio. Ora sto toccando il riflesso della sua spalla e noto che è in buona salute. Nelle persone che hanno problemi dell’articolazione, al tatto è come toccare una pietra. Piano piano sciolgo questa durezza e alla fine del trattamento la spalla e il braccio stanno bene. È come fare un check-up.

Il piede è una specie di carta geografica? Una mappa?
È il piede che parla, chi viene da me si aspetta che io lo sappia ascoltare. Dedico almeno un quarto d’ora a ciascun piede. La predisposizione di chi riceve è fondamentale. Il piede riflette tutti gli organi, ma serve anche la reale disponibilità del cliente ad essere ascoltato. Lo scorso anno ho segnalato a una cliente dei disturbi polmonari. Quest’anno è tornata e mi ha ringraziata.

Qual è il segreto dell’efficacia della riflessoterapia?
È come scegliere un rimedio, una medicina, e attraverso il trattamento portarla direttamente lì dove ce n’è bisogno. È un massaggio antalgico, bisogna farne esperienza per capire e soprattutto saper ascoltare gli altri. E, cosa molto importante, se c’è un’infiammazione il terapista deve fermarsi. Mettiamo in moto tutto il sistema, che poi reagisce e si adopera per l’autoguarigione.

Cosa sta toccando ora sul mio piede? È il suo intestino, sto toccando il colon ascendente e discendente. Questo è il percorso (che segna con le sue mani sapienti, ndr).

Che significa lavorare al centro benessere del Negombo?
Mi sento fortunata, sono nel posto perfetto per fare questo lavoro, un paradiso.  Vidi questo rudere, per puro caso, tanti anni fa, dovevo ancora sposarmi. Pensai subito che avrei voluto farne il mio studio e ne parlai con il Duca (Luigi Silvestro Camerini, dagli anni Ottanta il figlio Paolo Fulceri Camerini, ndr), che mi diede fiducia e anche la possibilità di creare le prime due stanzette sotto un telo color arancio e bianco. E poi piano piano è nato questo bellissimo centro benessere. Lavoro con un team eccellente, molto affiatato, competente e collaborativo.

Quanti ricordi in questo luogo…
E pensi che proprio qui mi sono sposata. Ho sempre pensato che al Negombo non avrebbe mai potuto succedermi niente di male, mi sono sempre sentita protetta.

A proposito, come è stato ripartire dopo la pandemia?
Per fortuna siamo tornati a vivere, abbiamo avuto tanti visitatori e clienti anche lo scorso anno. E speriamo che continui così. Da parte mia, finché le mie mani mi risponderanno, vado avanti!

Allora, cosa dicono i miei piedi?
Se continua così campa cent’anni!

La signora Patalano a questo punto mi invita ad alzarmi, ma ancora non ha finito con me. Mi chiede di sedermi su una sedia, ricoperta da un asciugamano. Passa le sue mani come uno scanner lungo tutto il corpo, a distanza di 20 centimetri. Il suo respiro soffia potente come il vento. Mano a mano che le sue mani scorrono, arrivano anche i brividi, la pelle d’oca. È Reiki. Per portare una carezza anche all’anima.I piedi parlano

 

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