Stretching terapeutico

A volte è la Cenerentola dell’allenamento: si sa che fa bene, ma viene spesso, troppo spesso, sottovalutato

Perché inserire lo stretching nella propria pratica o routine? Che differenza c’è tra stretching attivo e passivo? Ha controindicazioni? E soprattutto: al di là delle semplificazioni scontate, cos’è davvero e come si può applicare in modo sicuro e competente?

Queste domande, e non solo, trovano risposta e approfondimento esauriente in questa guida completa per apprendisti e professionisti del body work, di massoterapia, osteopatia, fisioterapia, ergoterapia, riabilitazione e training personale e atletico, un testo che tratta, anche attraverso un’apposita sezione illustrata, tutte le forme di allungamento per individui fisicamente abili, in riabilitazione da traumi muscolo-scheletrici e affetti da particolari patologie.

Lo streching terapeutico consiste in qualunque allungamento effettuato con l’intenzione di facilitare il miglioramento del benessere fisico o psicologico di una persona. Non solo, quindi, una salutare abitudine pre e post esercizio fisico, ma un mezzo per ottenere uno specifico esito terapeutico. Gli allungamenti appropriati sono infatti individuati, modificati se necessario e i relativi effetti monitorati. Essere in grado di effettuare allungamenti sicuri, sia attivi che passivi, diventa così parte integrante di una terapia fisica, di un programma di allenamento di fitness, di un massaggio.

Arriviamo al dunque. Perché fare stretching?

  • Per mantenere il normale funzionamento muscolare;
  • per alleviare il dolore dovuto alla tensione muscolare;
  • per risolvere i crampi muscolari;
  • per mantenere o migliorare il raggio di movimento di un’articolazione;
  • per facilitare la guarigione di un muscolo;
  • per correggere squilibri posturali;
  • per minimizzare lo sviluppo del tessuto cicatriziale;
  • per influenzare fattori psicologici, come, ad esempio, coadiuvare il rilassamento, mantenere o migliorare la motivazione, stimolare il senso di benessere.

Corredato da numerose fotografie a colori, il manuale di Jane Johnson – fisioterapista e massoterapista, dottoressa in Scienze e condirettrice della London Massage Company – offre eccellenti istruzioni visive anche sul modo di posizionare i pazienti e sulle prese più efficaci per applicare allungamenti passivi a varie articolazioni e tessuti molli. La struttura funzionale, le chiare spiegazioni delle tecniche di stretching e la guida visiva fornita dalle foto aiutano apprendisti e professionisti a incorporare senza difficoltà questi allungamenti nella loro pratica.

Let’s stretch!

 

Stretching terapeutico

Jane Johnson, pp. 192 € 20

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