Una Tokyo autentica, una metropoli proiettata nel futuro, in cui tutto cambia rapidamente. Nel quartiere di Asakusa, accanto al tempio più antico della città, c’è però una piccola bottega rimasta identica da secoli. È il laboratorio di un tatuatore, forse l’ultimo a usare aghi e inchiostri tradizionali, che spaventano persino gli uomini della yakuza. Un giorno entra una ragazza a chiedere un tatuaggio che le copra tutta la schiena: una rappresentazione fedele di Tokyo, senza nessuna presenza umana. Mentre sta disegnando l’incrocio di Shibuya, il tatuatore non resiste alla tentazione d’inserire una gattina calico proprio davanti alla statua di Hachiko, ma alla sessione successiva si accorge che la gatta è sparita. Incredulo, la cerca nel disegno e la vede nascosta dietro un palazzo di Ginza. E ancora eccola svanire, per rispuntare sul tetto della stazione di Shinjuku. Ciò che lui non sa è che, da quando ha inserito la piccola intrusa nel tatuaggio, una gatta calico ha iniziato a girare per le strade di Tokyo, incontrando persone diverse: da un senzatetto che ha visto distruggere il proprio rifugio dalle ruspe a una traduttrice in cerca di fortuna; da un tassista rimasto vedovo a un ragazzino bullizzato alla ricerca disperata di un amico. È proprio la gattina la molla che li spinge a deviare la traiettoria del loro cammino, a incontrarsi in qualche modo, a tirare il filo che lega il destino di tutti loro. Prendendo spunto dalla leggenda del bakeneko – il demone gatto capace di assumere le fattezze di una fanciulla – una galleria di personaggi apparentemente lontanissimi, eppure accomunati dagli stessi dubbi, dalla stessa solitudine. Per i quali basta, a volte, un piccolo gesto a cambiare per sempre la loro vita.
Nick Bradley
Nord, pp. 364 € 18 (Ebook € 9,99)
Il gatto blu
di Hagiwara Sakutaro
Essere innamorati di questa città è bello
Amare gli edifici della città è bello
E tutte le donne gentili
Tutte le vite nobili
Che attraversano queste strade affollate
Costeggiate sui due lati da ciliegi
Sui cui rami cinguettano i passeri.
Ah! La sola cosa che dorme nell’immensa notte cittadina
È l’ombra di un gatto blu
L’ombra di un gatto che racconta la triste storia dell’umanità
L’ombra blu della felicità che vorrei.
Inseguo ogni ombra, per sempre,
Credevo che avrei scelto Tokyo anche in un giorno di neve
Invece guarda, quel mendicante infreddolito nel vicolo,
Appoggiato a un muro: che sogno sta sognando?
V.S.