Il primo caffè della giornata

Scegli la tua sedia preferita. Ordina un caffè caldo. Qualcosa di straordinario sta per cominciare.

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Direttamente dal cuore del Giappone, tornano le atmosfere oniriche di Toshikazu Kawaguchi, pronte a raccontarci che la felicità si nasconde ovunque, se solo impariamo a guardare con il cuore. L’importante è avere in mano una tazza di caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni lontane.

Un tuffo tra le memorie sepolte, un sorso dopo l’altro. «A quanto si diceva, sedendosi in quel posto preciso si poteva tornare indietro nel tempo alla data che si desiderava. Ma le regole erano molto rigide ed estremamente irritanti:

  • Le uniche persone che si possono incontrare nel passato sono quelle entrate nel caffè.
  • Qualunque cosa si faccia quando si è nel passato, non si può cambiare il presente.
  • La sedia che riporta nel passato è occupata, perciò bisogna aspettare che si liberi.
  • Quando si arriva a destinazione non ci si può alzare dalla sedia.
  • Il viaggio comincia quando viene versato il caffè e dura solo finché il caffè è caldo».

Ma perché tornare nel passato? Per svolgere il nastro e rivedere i fotogrammi di tutte le volte in cui non siamo stati capaci di esprimere i nostri sentimenti oppure abbiamo deluso qualcuno che abbiamo amato, peggio ancora noi stessi. Magari senza disporre di una occasione in più per rimediare. Come Yayoi, che non crede di riuscire ad affrontare la vita con un sorriso, colpevole una infanzia senza genitori. Reiko, invece, è soffocata dal senso di colpa per non aver saputo chiedere scusa.  Poi c’è chi non riesce a dire «ti amo», mentre Todoroki, immerso totalmente in una carriera sfavillante, non si è accorto che la felicità, che aveva a portata di mano, stava per sfuggirgli tra le dita.

«Su quella sedia c’era seduto lui. A vaporizzarsi nel nulla sarebbe stato lui. Il cuore rischiava di esplodergli da un momento all’altro. Stare seduto su quella sedia, pensando a come doveva essersi sentito Todoroki mentre andava nel passato a rivedere la moglie morta, gli strinse il cuore dal dispiacere. Non c’era niente che Todoroki potesse fare per cambiare la realtà, per evitare che lei morisse».

Indietro forse si può tornare, ma resta che il passato non si cambia. L’unica vera chance diventa quindi armarsi di coraggio e imparare dai propri errori. E ricominciare da capo. Cento domande o una sola non importa. Basta che il caffè non si raffreddi.