I love Mudra

Paure, sensi di colpa, vergogna, inadeguatezza, ansia e angoscia… La cosiddetta “mappazza emotiva” riempie spesso le nostre giornate e occorre trovare qualche escamotage per sopravvivere. La Pina, rapper e voce nota di Radio Deejay, ci mostra l’universo dei mudra in 40 voci e posizioni “pazzesche”: con parole sue – che forse avranno fatto storcere il naso agli ortodossi e sorridere di piacere i veri appassionati – e insieme alle immagini delle sue splendide mani smaltate e tatuate. «Se fossimo persone regolari, con buone abitudini e con il senso della misura, non saremmo qui! Quindi, trovato il respiro, passiamo alle mani. In senso buono».

Ma cosa sono i famosi mudra? Si tratta di posizioni, veri e propri asana in grado di incanalare l’energia e donarci benessere, molto usati nella meditazione e nella pratica yogica. I mudra non si riferiscono alla sola posizione delle mani, ma anche degli occhi, del corpo nella sua totalità e ad alcune tecniche di respiro. La parola “mudra” in sanscrito significa letteralmente “gesto”, “sigillo”, simbolo. In India sono legati alle tradizioni religiose, come dimostrano le raffigurazioni divine che troviamo spesso in tali atteggiamenti.

Bhuchari Mudra

Queste facili tecniche possono aiutarci a ritrovare equilibrio, tranquillità e benessere anche nel traffico di una moderna metropoli, in ufficio o in viaggio. Al netto di qualunque filosofia spicciola o impegnata, seppure con qualche riferimento alla “giusta pazzesca” Pema Chödrön, La Pina ci spiega come praticarli sul divano, al lavoro, in metropolitana, in coda alla Posta. Illustra i mudra per sentirci un po’ meglio (o meno peggio). Per l’amore, per il panico, per il sistema immunitario, per il freddo, per la malinconia, per la rabbia. Per un appuntamento galante. Ce ne sono per tutte le necessità. «Accarezzano l’anima. Coccolano i nostri 16 sentimenti ridotti in coriandoli. Producono buon umore. Ci sono tanti mudra, ma ognuno deve trovare il suo, che può essere uno o una serie. Sceglieteli e abbinateli secondo le vostre necessità! Non ci sono limiti alle combinazioni, come purtroppo non ce ne sono alle paranoie, quindi attingete con avidità e sfondatevi di mudra!».

Come sottolinea anche la nota esperta di yoga Gertrud Hirschi (Mudra. Lo yoga delle mani, Il Punto d’Incontro, pp. 224 € 8,90), seppur con altre parole, i mudra infatti possono essere eseguiti per ricaricare le nostre riserve di energia individuale, migliorare la qualità della vita, prevenire e curare le malattie, superare numerosi disturbi emotivi e psicologici, favorire il cammino spirituale.

Sono talmente potenti ed efficaci da essere considerati alla stregua di una terapia naturale, senza effetti collaterali e – perché no – gratuita. E spesso mudra fa rima con mantra, parola composta da “man”, che sta per “mente” e “tra”, che significa “proteggere”, “liberare da” o “strumento”. Il mantra è uno strumento altrettanto antico e può essere definito come un suono che, se ripetuto nella giusta maniera, ovvero con la pronuncia e la disposizione mentale corrette, ci permette di liberare la mente e infonderci consapevolezza e serenità. Esistono moltissimi mantra per gli scopi più diversi, la maggior parte in sanscrito, ma ne anche in altre lingue. Chi non conosce il mantra universale Om (AUM)?

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Eccezionale, nel libro di La Pina, il mantra anti-panico associato all’Apana Vayu Mudra: «Passa passa passerina/o… sei più forte tu…». Mentre il sistema immunitario, nell’intreccio del Brahmara, grida a gran voce; «Anche se non ti vedo perché sei piccolissimo non mi freghi! Sono forte e sto una bomba». Il detox profuma di ottimismo: «Solo le cose belle restano…le brutte vanno via…profumo di pulito…».

I mudra sono in relazione con i cinque elementi: ogni dito è il luogo di connessione con un elemento, l’energia e le qualità ad esso collegate, a cui siamo in grado di attingere. Il pollice è sole, energia, fuoco; l’indice l’aria, l’energia in movimento; il medio rappresenta lo spazio, l’espansione, l’apertura; l’anulare la terra, la solidità, il radicamento; il mignolo l’acqua, la capacità di adattamento, la mobilità.

“Il sodo” per La Pina è tutto nella mano e la soluzione sulla punta delle dita, esseri intelligenti, tesori d’esistenza e di poetica visione. Basta guardarle con gli occhi giusti: «Si dice che: Nel pollice c’è la cazzimma, il carattere, la grinta, la forza, l’entusiasmo, la gioia pazza. Nell’indice l’autostima, l’ambizione, la consapevolezza, le buone idee. Nel medio la pace, l’equilibrio, la pazienza, la calma, il controllo e l’ordine (e pensare che lo si mostra per augurare cosacce!). Nell’anulare la bellezza, l’eleganza, l’estro creativo, la relazione con l’esterno e gli altri, la gentilezza. Nel mignolo la logica, la sessualità, lo spirito buono, il successo, l’intuizione!».

Parola di La Pina.

I love Mudra

La Pina

Vallardi, pp. 208 € 16,90

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