Adunni ama studiare, scoprire parole nuove per dare voce ai propri pensieri, per dare forma al mondo. Per immaginare un futuro. A nemmeno 15 anni sogna di diventare maestra, di spiegare alle bambine come, grazie all’istruzione, possano liberarsi della miseria e guardare lontano. Ma a Ikati, un villaggio nel cuore della Nigeria, le donne trascorrono l’infanzia a occuparsi della casa e dei fratelli più piccoli e vanno a scuola solo per imparare a leggere e scrivere. Poi vengono date in moglie al miglior offerente. “Per le ragazze come me, il futuro è già deciso, ma io non mi arrendo nel silenzio. Un giorno troverò la mia voce”.
Ardunni non fa eccezione. Il suo sogno s’infrange la mattina in cui il padre le annuncia di averla promessa a Morufu, un uomo molto più vecchio di lei e con già altre due mogli. La sua famiglia ha un disperato bisogno dei soldi di Morufu. “Perche´ Morufu ci paga l’affitto a noi? Cosa vuole? O forse aveva un debito di soldi col papà? Guardo il mio papà, spero tanto che non è quello che penso io. «Papà?» Il papà aspetta, manda giù la saliva e si asciuga il sudore dalla fronte. «Sì. I soldi dell’affitto è … una parte del tuo owo-ori.» «Il mio owo-ori? Il prezzo da sposarmi?» Nel mio cuore mi viene una crepa, e va avanti a spezzarsi perché non ho nenanche quindici anni e non mi sposo un vecchio scemo, perché voglio tornare a scuola e imparare il lavoro di maestra e diventare grande e adulta e guadagnare i soldi per una macchina e una bella casa col divano coi cuscini belli e aiutare a mio papà e ai miei due fratelli. Non mi voglio sposare nessun uomo o un ragazzo, nessuno-nessuno”.
Il romanzo riflette in molti passaggi il cosiddetto broken English, ovvero l’inglese parlato da persone non madrelingua e quasi del tutto prive di istruzione, quindi caratterizzato da errori grammaticali e sintattici di vario tipo. Nella traduzione, si è deciso di mantenere questa scelta stilistica e formale, trasferendo in italiano le difficoltà linguistiche della voce narrante. Perché le parole contano. “Quando al mio spirito non gli resta più nessuna lacrima, sputo la stoffa dalla bocca e tiro su col naso. Domani arriva, non ci posso fare gnente. Mi sdraio e chiudo gli occhi. Li riapro.”
Anche nell’ora più buia, Adunni saprà trovare parole di coraggio e di speranza, sincere e spiazzanti, ma soprattutto una voce con cui farsi ascoltare per spezzare il silenzio delle donne. “Un giorno diventerò insegnante e manderò i soldi per comprare una macchina al papà o costruirgli una casa nuova, e magari costruirò anche una scuola a Ikati, in memoria di mia mamma e di Khadija, e chissà cos’altro succederà nel futuro? Allora faccio di sı` con la testa, perché è vero, il futuro funziona sempre, porta sempre cose più belle e, anche se certe volte non sembra, possiamo sperare”.
Abi Daré
Nord, pp. 368 €18