Silva Mind Control

La magia della dimensione Alfa

Un geniale autodidatta, in carne e ossa, e un metodo che oggi, tradotto in 18 lingue, viene insegnato in 104 nazioni. Jose Silva negli anni ’40 del Novecento comprende come le potenzialità del cervello umano, con tutte le sue risorse e le abilità di associazione, memorizzazione e apprendimento, lampanti solo in casi eccezionali, sono in realtà del tutto sopite nella maggior parte delle persone comuni, ma suscettibili di essere attivate e potenziate. Questa intuizione costituisce il fondamento del metodo omonimo, un allenamento del pensiero che ci aiuta a smettere le cattive abitudini, a raggiungere il silenzio della mente e a recuperare i nostri talenti, partendo dal presupposto che ciò che muove la nostra attività cerebrale obbedisce a leggi elettromagnetiche ben precise e quantificabili nella loro potenza, velocità e frequenza.

Sedici tecniche, che si apprendono in poco più di due giorni, sostanziano un metodo semplice e intuitivo a cui si rifanno molti percorsi motivazionali di auto-aiuto, crescita personale, potenziamento dell’espressività, della creatività, delle capacità cognitive, dell’apprendimento e della memoria.

Marisa Paschero, studiosa di scrittura e linguaggio dei simboli, ci accompagna attraverso il percorso vissuto in prima persona da allieva nell’arco di parecchi anni di pratica e di ripetizione delle tecniche di ideate da Silva. Anni in cui ha intercettato «diverse “anime in cammino”, spesso disilluse da ingannevoli esperienze “di confine”, ancora più spesso con un pesante bagaglio di sofferenza e di frustrazione, ma pronte a stupirsi e a imparare ancora». La sua guida contiene inoltre una serie di approfondimenti «che collegano il Metodo Silva ad altre dimensioni, altre esplorazioni, altri maestri, altri viaggi all’interno di quello sconfinato stupefacente universo che è la mente umana, in tutte le sue sfaccettature».

Potenzialità latenti della mente e onde alfa… Marisa, partiamo da qui?  

Proprio da qui è partito Jose Silva all’inizio degli anni ’50, quando le ricerche sulle funzioni cerebrali si moltiplicavano. Inoltre, le percezioni extra-sensoriali stavano cominciando a interessare non soltanto il mondo della parapsicologia, ma anche la scienza ufficiale. Il tema era tuttavia estremamente delicato e richiedeva di essere affrontato con prudenza: soprattutto occorrevano delle verifiche e delle conferme. Jose Silva, da uomo pratico, stava sperimentando “in famiglia” le sue formidabili intuizioni, quando una inaspettata esperienza di telepatia spontanea con una delle sue figlie, a cui stava facendo ripassare le lezioni scolastiche dopo averla condotta allo stadio Alfa, lo convinse a ripetere l’esperimento, cominciando con l’addestrare al controllo mentale altri 40 ragazzi. Trascorsero 10 anni, ma i risultati arrivarono. E furono stupefacenti. Soggetti di cui stava cercando di potenziare la memoria e l’apprendimento, per facilitarli nello studio, rivelavano facoltà psichiche sorprendenti, fino a quel momento solo intuite o ipotizzate. Silva si rese conto di essere arrivato ben oltre l’obiettivo iniziale di accrescere il potenziale intellettivo attraverso delle tecniche di rilassamento: si erano attivate “strane” capacità, considerate generalmente privilegio di pochissime persone. Questo straordinario innovatore era ormai riuscito a penetrare l’universo delle molteplici e affascinanti risorse della mente umana, e la ripetitività dell’esperimento gli confermò la validità delle tecniche che aveva elaborato: nacque così la base del Mind Control come lo conosciamo oggi.

Gli studi sull’ipnosi che ruolo hanno avuto nella formulazione del Metodo?

Come altri ricercatori suoi contemporanei, sulle orme di Freud e di Jung, anche Silva praticò e approfondì l’ipnosi, cercando risposte che tuttavia non trovò: ben presto si rese conto che l’ipnosi consentiva una recettività totale, ma in una condizione di passività e di dipendenza. Il soggetto indotto in ipnosi, infatti, è in grado di rispondere alle domande che gli vengono rivolte, ma non di formulare egli stesso delle domande; la sua intelligenza può seguire percorsi induttivi, ma non deduttivi: questo significa che può fare quello che gli si dice di fare, ma non è in grado di decidere liberamente quello che vuole fare. Inoltre, quando viene “risvegliato”, non ricorda nulla. Non era questo lo scopo della ricerca di Silva: il suo obiettivo era una mente calma e rilassata, ma contemporaneamente sveglia, vivace, attiva e creativa: una mente in grado di comprendere, ricordare, immaginare, imparare … una mente capace di utilizzare al meglio i propri talenti grazie alle frequenze “rallentate” della dimensione Alfa. Con il Metodo Silva siamo sempre noi a dirigere la nostra mente, che si conserva in una condizione di totale autonomia pur trovandosi in uno stato di recettività: non soltanto non dimentichiamo nulla, ma attiviamo e miglioriamo tutte le capacità mnemoniche, a breve e a lungo termine. Conserviamo quella indipendenza di pensiero, di giudizio e di comportamento basilare per il Mind Control e ci mettiamo al riparo da qualunque idea di applicazione di poteri ipnotici a fini impropri.

Quali solo le tecniche fondamentali?

Senz’altro le prime cinque, dette di “rilassamento controllato”: hanno lo scopo di abituarci progressivamente a condurre la nostra mente a livelli di coscienza più profondi, dove il cervello emette onde Alfa, aprendo canali di comunicazione con l’inconscio, in modo da usufruire al meglio delle tecniche successive. Questa prime tecniche, in realtà, già costituiscono un vero e proprio corso-base: se praticate con costanza aumentano l’efficienza psicofisica, la concentrazione, la memorizzazione e l’autocontrollo. Silva utilizzò con successo questa parte iniziale del Metodo come “pacchetto” a sé stante, per ridurre l’insorgere di stati ansiosi negli studenti, lo stress degli uomini d’affari e l’affaticamento dei viaggiatori. Le tecniche successive servono a migliorare il controllo delle funzioni mentali e fisiologiche, soprattutto con l’obiettivo di sconfiggere e abbandonare definitivamente abitudini e dipendenze dannose: impariamo a risolvere problemi di tipo diverso, spesso di ordine molto pratico, per mezzo della ri-programmazione dell’inconscio. Le ultime tecniche permettono, infine, la sperimentazione in prima persona delle potenzialità meta-psichiche, normalmente considerate come “poteri occulti della mente”, quali la chiaroveggenza, la precognizione, la psicometria, la telepatia. Il Metodo Silva preferisce definire queste percezioni extra sensoriali semplicemente come “comunicazione soggettiva”, e insegna a farne uso responsabilmente: in maniera mirata, consapevole e utile per sé e per gli altri.

Quali i principali obiettivi e, se ci sono, le controindicazioni di cui tenere conto?

Il Metodo Silva è il grande amico di chi sia realmente interessato al miglioramento della qualità della propria vita. S’inizia attivando funzioni relativamente semplici, per sviluppare poi abilità più complesse, fino a raggiungere gradualmente un dominio mentale sempre più articolato e approfondito, che fungerà da chiave di accesso ad esperienze su piani più sottili. Non ci sono preclusioni all’apprendimento delle tecniche, né controindicazioni, né particolari norme di comportamento. Lo stesso Silva, con la consueta tranquillizzante linearità, ha elencato le tre semplicissime caratteristiche fondamentali del suo Metodo: «Tutti sono in grado di imparare le tecniche, tutti ne ricevono dei benefici, nessuno può riportarne alcun danno».

Dopo quanto tempo dall’apprendimento del metodo cominciano ad apprezzarsi i primi risultati?

È molto soggettivo: sicuramente la semplicità degli esercizi abbrevia sensibilmente i tempi necessari per raggiungere un profondo rilassamento mentale, dove sviluppare al meglio tutte le risorse del cervello destro in una condizione di silenzio creativo. Essere al livello Alfa equivale a una meditazione prolungata molto efficace: fin dai primi giorni di pratica è possibile trovarsi in uno stato di recettività, di concentrazione e di quiete psico-fisica pari a quello che si otterrebbe con anni di pratica regolare di altre tecniche.

Che ruolo hanno i numeri e i colori in questo allenamento?

Per raggiungere la dimensione Alfa si procede con una precisa sequenza associata a numeri decrescenti, da 6 a 1. I numeri devono essere visualizzati per far sì che questa “associazione” venga automaticamente registrata a livello profondo e resti impressa nella nostra memoria come una serie di immagini: è importante che ogni numero assuma una forma il più possibile viva e “reale”, diventando in questo modo uno stimolo-segnale. Un preciso stato mentale sarà poi sempre richiamato da un numero specifico: questo ci permetterà di imparare a rallentare le frequenze cerebrali sempre più facilmente, richiamando l’immagine visiva di ciascun numero. Mentre mi esercitavo a visualizzare i numeri mi sono accorta che, collegandoli ai colori, tutto diventava più facile: li immaginavo attraverso oggetti precisi, oppure semplicemente come fasci di luce. Ad esempio: il rosso, che è il colore più energico e attivo, ha una vibrazione calda e stimolante, ottima per essere associata al livello Beta, ossia allo stato di vigile attenzione del numero 6, quando ancora teniamo gli occhi aperti. Il violetto, colore dell’ispirazione, è collegato all’emisfero destro, di cui stimola l’attività intuitiva ed immaginativa. Quindi è una vibrazione di metamorfosi che fonde e spiritualizza istanze intense e opposte (il rosso e il blu, il maschile e il femminile): il violetto favorisce la meditazione e crea uno stato di coscienza estremamente rilassato, in sintonia con il livello Alfa che viene raggiunto al numero 1.

È possibile la sperimentazione in prima persona delle potenzialità meta-psichiche della mente e le percezioni extra-sensoriali?

Quando avremo conosciuto pienamente le risorse del cervello destro ci renderemo conto di essere padroni di una ricchezza psichica, intuitiva ed immaginativa, molto più ampia, potente e vitale di quanto avessimo mai creduto. Capiremo inoltre verso quali “potenzialità” di percezione extra-sensoriale siamo maggiormente predisposti: se di veggenza, di telepatia o di sensitività, a seconda di come le “informazioni” e i suggerimenti del nostro inconscio emergeranno alla nostra coscienza. Si tratterà di un’esperienza del tutto personale che sicuramente avrà del sorprendente: avremo acquisito una nuova “chiave di lettura” di noi stessi e ce ne potremo servire con successo in ogni circostanza della vita, a seconda del cammino che avremo deciso di intraprendere.

Le 16 tecniche si possono apprendere da autodidatti?

Molto dipende dalle proprie esigenze e dalla quantità di tempo di cui si dispone: con un libro di testo occorre qualche settimana per imparare, con un corso-base bastano 48 ore. Per alcuni esercizi particolari (che nel mio testo vengono segnalati) la guida dell’istruttore è necessaria, ma quelli fondamentali si possono senz’altro imparare anche da soli, con un po’ di pazienza e costanza nel praticarli, soprattutto se si ha già una qualche familiarità con le tecniche di rilassamento generale. Oggi è possibile trovare in Internet numerosi riferimenti al Metodo Silva, utilissimi per una sperimentazione personale: resta comunque il fatto che un istruttore non è un coach che si frequenta individualmente per un numero più o meno lungo di sedute, né un tutore che ci segue come una mamma sollecita. Può indicarci come entrare in contatto con la parte più creativa della nostra mente e come attivare le nostre risorse di intuizione e immaginazione: poi la strada si apre, il viaggio è tutto nostro …

Cinque, quattro, tre, due, uno. Che il viaggio abbia inizio. «State ora per iniziare l’avventura che più di ogni altra produrrà grandi cambiamenti nella vostra vita. Ogni risultato che raggiungerete sarà un passo ulteriore per modificare il modo in cui concepite voi stessi e il mondo che vi circonda». Parola di Jose Silva.

9788827231692_0_536_0_75

Edizioni Mediterranee, pp. 160

€ 14,50